Compendio alchemico - Prologo

Libro delle 12 Porte di Ripley

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    Fuoco

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    In principio Dio creò ogni cosa dal nulla, più precisamente da una massa informe che conteneva indifferentemente in sé ogni cosa che egli separò in sei giorni.

    Ora deve essere così anche nel nostro Magistèro, perché ha la sua sorgente in una sola cosa; anche i Filosofi lo chiamano il piccolo mondo, uno e trino, Magnésio, Zolfo e Mercurio, proporzionati dalla Natura.

    Qualcuno rimarrà sorpreso da una cosa tanto meravigliosa si chiederà cosa sarà la nostra Pietra, perché i Filosofi dicono che gli uccelli e i pesci ce la portano ed ognuno di noi la possiede, ed essa è dappertutto, in voi, in me, ed in ogni cosa, ed in ogni tempo.

    Alla qual cosa rispondo che si tratta certamente del Mercurio, non di quello volgare che si vende nelle botteghe, chiamato Argento vivo, ma di un Mercurio senza il quale niente può essere. Su questo concordano tutti i Filosofi, ecco perché gli Ignoranti ci accusano a torto, quando dicono che lo sigilliamo. Ma sono degni di biasimo loro stessi, poiché essendo ignoranti, parlano di Filosofia.

    Ecco perché se non conosci il nostro Mercurio e dove cercarlo, guardati bene dall'intraprendere la nostra Opera. Ma se mi credi, ti insegnerò qual è questo Mercurio che ti è stato nascosto ed è così necessario, io non ti nasconderò niente e non ti ingannerò; ma egli si trova più vicino in alcune cose che in altre. Sii dunque attento a ciò che scrivo perché se non arriverai alla sua conoscenza, non sarà certo per causa mia, poiché ti insegnerò la verità: ci sono tre Mercuri che sono le Chiavi di questa Scienza, che il grande Raymond Lulle chiama i suoi Mestrui senza i quali non si fa niente, di questi mestrui due sono superficiali, ed il terzo, di Sole e di Luna è essenziale, di questo terzo ti rivelerò subito le proprietà. Ma questo Mercurio, che è l'essenza degli altri metalli, è il principale fondamento della nostra Pietra.

    I nostri Mestrui non sono visibili né al Sole né alla Luna, e non appaiono alla vista, ma all'effetto. Questa è la Pietra che intendiamo, che comprenderanno anche coloro che conoscono bene i nostri Segreti. È una sostanza ed un'anima lucida e splendente del Sole e della Luna, ed una sottile influenza dalla quale la Terra riceve splendore.

    Perché è come l'oro e l'argento, se non altro come terra splendente, pura, bianca e rossa, dalla quale, se si toglie lo splendore, sarà poco apprezzata. Chiamato tutto insieme il nostro Piombo. Questi sono tutto sommato tutti i nostri Mestrui.

    Col primo naturalmente carbonizziamo i Corpi perfetti: il Sole e la Luna. Ma nessun corpo immondo entra, eccetto uno, che i Filosofi chiamano volgarmente: il loro Leone verde che è il mezzo di congiunzione perfetto fra le tinture, tra il Sole e la Luna di cui Geber ci dà una buona testimonianza.

    Col secondo che è un umido vegetale, si ravviva ciò che era morto prima, poiché, nei due principi materiali e formali, si devono sciogliere i corpi perfetti. Ecco perché è necessario conoscere questi Mestrui senza i quali non è possibile fare né una vera calcinazione, né un naturale scioglimento.

    Col terzo che è un'umidità molto permanente, incombustibile ed untuosa nella sua natura, l'albero di Ermes viene ridotto in cenere. È il nostro fuoco naturale, il nostro Mercurio, il nostro Zolfo, la nostra Tintura monda, la nostra Anima, la nostra Pietra alzata dal vento e generata dalla terra. Imprimi bene questo nella tua memoria.

    Oserò anche dirti che questa Pietra è il vapore pontificiale del metallo; ma ti occorre essere abile per poterlo acquistare, perché questo Mestruo è invisibile, come la seconda Acqua filosofica, che con la separazione degli Elementi, può apparire alla vista in forma di acqua chiara.

    Con questo stesso Mestruo e con molto lavoro, si può fare lo zolfo di Natura, purché sia naturalmente acquoso ed abbia circolato nel puro Spirito. Allora con lui potrai sciogliere la tua massa in diversi modi, come ti farò vedere praticamente e dopo ti dichiarerò molte cose.

    Per principio fondamentale considero, quali sono queste Acque mercuriali; perché occorre che avvenga la tua calcinazione, la quale aumenta e non diminuisce l'umido radicale, finché la tua massa, con frequenti distillazioni, fluisca leggermente come cera sul metallo. Scioglila allora col tuo Mestruo vegetale, finché ne trai un olio di colore lucido ed allora questo Mestruo sarà visibile.

    Dal nostro Piombo rosso sottile, si estrae un olio di color oro, o a lui simile che Raymond Lulle, diceva essere di più grande valore dell'oro stesso. Lo stesso Lullo fece dell'oro potabile che lo ringiovanì interamente, come l'esperienza ci insegna.

    Perché questo olio e questo Mestruo vegetale possano circolare bene insieme, e con l'arte crescere altrettanto bene, come una Pietra celeste di natura ignea, di là estratta e di valore inestimabile che potremmo chiamare sia basilico che grande Elisir di vita, il quale come la vista del basilico uccide il suo oggetto, così egli uccide qui il Mercurio crudo, quando viene gettato su di lui. Talmente è incontinente, che come in una sovrapposizione di olio, questo Mestruo tinge, con una tintura stabile e permanente tutti i corpi imperfetti: in vero Sole o in vera Luna. Così devi governare la tua massa, sia quella bianca che quella rossa.

    L'oro potabile si fa anche in questo modo, non dall'oro volgare carbonizzato, ma dalla nostra sola Tintura che non viene estratta dalla nostra Massa col Mestruo. Tuttavia la calcinazione naturale si deve fare prima che il tuo Oro si possa sciogliere. Questo devi saperlo prima di ogni cosa.

    Dividerò quindi questo piccolo Trattato in dodici capitoli ed in due ricapitolazioni, lasciando ogni ripetizione superflua e concentrandomi solamente a dare una vera conoscenza della Teoria e della Pratica, in modo tale che chiunque vorrà trarre luce dai miei scritti, possa giungere comodamente al suo disegno.

    Il primo capitolo tratterà della Calcinazione, il secondo della Dissoluzione segreta, ovvero della riduzione di un corpo nella sua prima materia, il terzo della nostra Elémentale Separazione, il quarto della Congiunzione matrimoniale, il quinto della Putrefazione, il sesto della Coaugulazione che imbianca, il settimo della Cibazione, l'ottavo mostrerà il segreto della Sublimazione, o purificazione della materia; il nono tratterà della Fermentazione, il decimo della Cération (cerazione) ed Esaltazione, l'undicesimo della nostra meravigliosa Moltiplicazione, e il dodicesimo della Proiezione. Dopo queste cose verrà la dovuta sintesi.

    Pregando Dio che gli piaccia di farmi la grazia, a me come a tutti coloro che gli sono fedeli ed amano questa Scienza, affinché possano comprendere questo Magistero.

    tratto da
    www.esonet.it/News-file-article-sid-808.html
     
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